Fotogiornalismo: la World Press Photo Exhibition 2021

La World Press Photo Exhibition, la più prestigiosa mostra internazionale di fotogiornalismo, ha fatto tappa anche in Italia nel 2021 durante il suo tour mondiale in cui ha attraversato 45 Paesi e 100 città. In mostra le foto premiate al concorso internazionale di fotoreportage organizzato dalla Word Press Photo Foundation, che dal 1995 promuove la libertà di informazione, espressione e il fotogiornalismo di qualità.

Nell’edizione 2021, l’ambito titolo di “World Press Photo of the Year”, che premia la foto con i più elevati standard della fotografia di attualità, è stato assegnato a The First Embrace[1] diMads Nissen[2], una fotografia dedicata alla sofferenza psicologica durante i mesi di lockdown e isolamento a causa della pandemia di COVID-19.


The First Embrace, Mads Nissen, vincitore World Press Photo of the Year (Caratteristiche tecniche: Tempo 1/1600, Obiettivo 50 mm, ISO 200, Lunghezza focale 5.6, camera Canon EOS 5D Mark III)

 Scattata il 5 Agosto 2020, presso la casa di riposo per anziani Viva Bem di São Paulo (Brasile), ritrae il primo abbraccio dopo 5 mesi di lockdown tra Rosa Luzia Lunarti, ospite della struttura di 85 anni, con l’infermiera Adriana Silva da Costa Souza. A causa delle restrizioni dovute al diffondersi della COVID-19 anche in Brasile, i contatti tra le persone si sono ridotte al minimo, così a Viva Bem hanno inventato “la tenda degli abbracci” (“The Hug Curtain”): un semplice telo in plastica nonchè uno stratagemma vincente per consentire il riavvicinamento tra le persone ospitate in struttura.

Mads Nissen, autore della foto, ha dichiarato: “Per me, questa è una storia di speranza e amore nei momenti più difficili. Quando ho saputo della crisi che si stava sviluppando in Brasile e della scarsa leadership del presidente Bolsonaro che ha trascurato questo virus fin dall’inizio, che l’ha chiamato “una piccola influenza”, ho sentito davvero il bisogno di fare qualcosa”.

Attraverso un obiettivo da 50 mm (tipicamente usato per i ritratti), tempi molto brevi e una lunghezza focale ridotta, l’autore ha voluto realizzare una fotografia nitida e realistica, catturare la luce e soprattutto i riflessi generati dal telo di plastica. Nell’immagine, l’anziana Rosa è di spalle mentre l’infermiera è dotata di mascherina e ha gli occhi chiusi; attorno uno sfondo scuro, con colori prevalenti come il grigio e il nero definiti sia dai vestiti che dalla plastica del telo. Tutto sembra dire che il soggetto della fotografia non siano in effetti le due donne che si abbracciano, ma l’abbraccio in sé e per sé con tutte le sue sfumature, identificabili nei riflessi che fanno da contorno. Anche se l’atmosfera si presenta grigia e triste, è in realtà portatrice di un messaggio di speranza apparentemente poco visibile che si manifesta attraverso la luce sulle due donne e gli occhi chiusi dell’infermiera nell’atto di abbracciare.

Come espresso dall’autore, la fotografia mostra i segni dolorosi e tangibili di una società colpita dall’interno, nell’intimo delle persone che costrette a dotarsi di mascherine e a seguire le norme per il distanziamento, hanno attraversato non solo una crisi sanitaria ed economica, ma anche una profonda crisi interna, fisica e mentale, di isolamento e deumanizzazione determinata dal distanziamento stesso. La connessione digitale e il mondo informatico su cui abbiamo fondato la sopravvivenza nei mesi di lockdown non è stata sufficiente a soddisfare quello che è uno dei bisogni fondamentali dell’uomo di relazionarsi con gli altri. In questa foto, la tensione emotiva determinata dalla situazione pandemica in corso culmina e si attenua nell’azione di questo abbraccio, che è dimostrazione di affetto e accoglienza dell’altro attraverso le fisicità, necessaria, dei propri corpi.

Anche se l’anno 2020 viene ricordato principalmente per la pandemia di COVID-19, sono stati tanti gli avvenimenti in diverse parti del mondo, come le proteste in Bielorussia, il movimento Black Lives Matters in USA, la guerra tra Azerbaijan e Armenia, l’esplosione del porto a Beirut. Grazie alla World Press Photo Exhibition, che espone inchieste e fotoreportage di alto livello, viene messo in rilievo il potere delle immagini nel raccontare e testimoniare la realtà e gli avvenimenti più significativi della storia della nostra società. Cosa aspettarci quindi dalla mostra di quest’anno? Cosa ci diranno le immagini degli eventi che abbiamo vissuto, varrà ancora l’abbraccio tra Rosa e Adriana come rappresentazione della nostra esperienza della pandemia o quali altri effetti ha portato? Per l’edizione 2022 bisogna aspettare il 7 aprile con la proclamazione dei vincitori e il 16 aprile per l’inaugurazione dell’Exhibition ad Amsterdam.


[1] https://www.worldpressphoto.org/collection/photo/2021/41591/1/Mads-Nissen-POY

[2] Politiken/Panos Pictures, Danimarca, biografia: https://www.worldpressphoto.org/mads-nissen

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