Un autunno che sa di estate: le evidenze del cambiamento climatico nel 2023

Tuffi in Darsena a Milano, spiagge affollate in Salento, passeggiate “estive” in Trentino-Alto Adige, t-shirt, bermuda e addirittura ventagli. Questo è ciò che è accaduto in Italia durante il primo weekend del mese di ottobre. Insomma, sembra che nessuno possa negare che questo autunno ormai inoltrato profumi ancora di estate.

Una stagione estiva senza fine sta colpendo la nostra Penisola, tanto da far riemergere nel gergo comune il termine “ottobrata”, situazione che si verifica nel mese ottobre quando le condizioni metereologiche rispettano alcuni semplici criteri: tempo sereno e temperature miti o addirittura estive, proprio come sta accadendo quest’anno.

La registrazione dei diversi record di molte città del Nord d’Italia ha dimostrato l’eccezionalità di questo caldo anomalo: alcune di queste hanno raggiunto le più alte temperature mai registrate prima d’ora, come Bologna con 31˚C, Torino con 30˚C e Cuneo con 33˚C (secondo i dati di Meteo Expert). Parliamo quindi di 10/12˚ C in più rispetto alla normalità, un numero spropositato.

Sole e caldo anomalo in ottobre? A quanto pare sì.

Ma chi è il responsabile di tutto questo? L’anticiclone africano, un’area atmosferica di alta pressione caratterizzata da siccità e assenza di forti venti, che si spinge dall’Africa verso nord investendo diversi paesi d’Europa, come Spagna, Francia, Gran Bretagna e Italia.

In meteorologia gli anticicloni sono normali. Le intense ondate di calore infatti ci sono sempre state e hanno sempre interessato la nostra storia climatica. Ciò che si discosta dalla normalità è la loro frequenza, la loro intensità e la loro durata: un chiaro e preoccupante segnale che il nostro sistema climatico ci sta inviando. Con ogni probabilità la causa scatenante di questi “eventi metereologici estremi” è il cambiamento climatico.

Ormai è assodato che una grande parte degli eventi estremi (eventi metereologici che si discostano significativamente dal modello meteorologico medio in una certa area) siano una conseguenza più o meno diretta dei cambiamenti climatici.

La nostra Penisola, questa estate, ha vissuto la peggiore siccità dal 1540. È stato stimato inoltre che, nello stesso periodo, in un solo giorno, si siano abbattuti in Italia almeno una trentina di eventi estremi, come nubifragi, trombe d’aria, grandinate e periodi di siccità, che, tra le tante cose, hanno danneggiato città, ecosistemi naturali e comunità umane.

Ma in che modo il cambiamento climatico influenza l’intensità e la frequenza degli eventi estremi?

Possiamo innanzitutto partire da due presupposti: 1. Il calore è il “motore” degli eventi metereologici. 2. La temperatura media della superficie terrestre, rispetto ai tempi preindustriali, sembra essere aumentata di almeno 1.1˚C.

Perché la temperatura media della Terra si è alzata? La causa del riscaldamento globale è da ricercare principalmente nella continua immissione in atmosfera di gas serra, come anidride carbonica e metano, che, come se fossero una “copertina” intrappolano il calore e riscaldano il nostro pianeta. Questo aumento di temperatura ha causato un cambiamento nel modo in cui l’energia, e quindi il calore, fluisce sulla nostra Terra, provocando stravolgimenti nei modelli meteorologici, innalzando il livello del mare e trasformando gli estremi del passato in normalità.

Stiamo quindi vivendo una finestra su quello che dovrà essere il clima del futuro? È un po’ presto per dirlo. Occorreranno ancora anni di studio e monitoraggio del clima. Quello che è certo è che abbiamo vissuto l’ennesima ondata di calore figlia di quelle ondate di calore eccezionali che in un clima che sta cambiando diventano sempre più frequenti, durature e intense.

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