Democrazia liquida

Democrazia liquida non è nulla di sfuggente, tutt’altro. E’ qualcosa di molto trasparente. E’ una nuova forma di democrazia creata grazie alla rete, ai tools e social media a essi collegata.

Democrazia liquida deriva dalla locuzione inglese Liquid Feedback, ossia il sistema attraverso il quale si esprime il proprio parere e il proprio voto grazie al web, all’interno di un movimento, come il Movimento a 5 Stelle o un’organizzazione politica, come il Parlamento di Berlino o persino in una ong come Slowfood.
Liquid Feedback è un software opensource sviluppato nel 2009 dal Public Software Group a Berlino, sulla spinta delle esigenze organizzative del Partito dei Pirati. E recentemente lo hanno richiesto i candidati americani per monitorare le elezioni.
Attraverso un codice di accesso e un id ogni iscritto alla piattaforma e quindi all’organizzazione di riferimento può intervenire nelle discussioni, formulare proposte, votare o delegare il proprio voto. Ogni discussione presenta una data di scadenza, entro la quale il programma conteggia il numero dei voti ricevuti e i riscontri e fa si che emerga una decisione grazie al processo di condivisione.

Il sistema permette l’utilizzo contemporaneo dei due sistemi di:

• democrazia pura: io scelgo ed esprimo il mio voto
• democrazia rappresentativa: delego il voto a chi di fiducia (Rappresentanti dei Membri).

Le deleghe si accumulano, ma possono anche essere ritirate se l’azione del delegato non è ritenuta efficace. È questo sistema a far sì che le discussioni si sviluppino in una forma che gli ideatori del progetto definiscono «democrazia liquida», punto d’incontro fra democrazia partecipativa e rappresentativa.

Gli eletti del Land di Berlino lo usano in maniera vincolante. Il Movimento a 5 Stelle lo usa correntemente a Bergamo e lo ha usato nella riunione di Caltanisetta dello scorso 9 giugno, per votare e discutere i temi del programma e dei candidati a livello provinciale e regionale. Tra i delegati e i votanti esiste un canale comunicativo (interactive democracy) che serve a far recepire, a coloro che sono forniti di più voti di delega, i pareri dei votanti che gli hanno accordato tale fiducia come una sorta di linea guida su ciò che voteranno. La delega a un rappresentante è revocabile in qualsiasi momento.

Il sistema di democrazia rappresentativa creato da Liquid Feedback serve a delegare gli attivisti certificati di cui ci si fida a prendere decisioni su scelte che implicano un numero maggiore di persone, come per esempio la scelta di un candidato su scala regionale/nazionale, o la scelta di un programma rispetto ad un altro. Nella democrazia pura solitamente sono in pochi a decidere, mentre in questo modo sono davvero in molti a poterlo fare in una maniera trasparente e controllata.
Con questo nuovo sistema è possibile prendere parte alla discussione delle decisioni. In esse non esistono moderatori, figure superiori che decidono, ma esiste un regolamento etico, per l’utilizzo del software, almeno per il Movimento a 5 Stelle.

Per arrivare a formulare la proposta o l’idea, l’utente attraversa tre passaggi:

1. AREA TEMATICA: sono le grandi aree in cui sono suddivisi i temi di discussione;
2. QUESTIONE: raccolta delle principali domande attorno all’argomento che si sceglie;
3. INIZIATIVE: sono le proposte che si formulano in alternativa a quella iniziale oggetto di discussione. Sono messe ai voti, ricordando che il voto è pubblico e ogni individuo accreditato può proporre iniziative sia singolarmente, che in gruppo.

Anche il processo di voto ha tre step:

1. Primo quorum: chiunque può avanzare una bozza di proposta, che viene vagliata dai membri. Se il feedback è positivo si passa allo step successivo, altrimenti ci si ferma qui;
2. Discussione: la proposta con feedback positivo viene discussa dai membri. Chi è contrario si astiene dalla discussione e apre una propria proposta;
3. Congelamento: la bozza diviene definitiva e diventa una vera e propria proposta;
4. Votazione: si vota la proposta.

Liquid Feedback permette a un grande numero di rappresentanti di esprimere direttamente il proprio parere in merito a una proposta politica, cosa che in una normale democrazia rappresentativa farebbero solo i delegati o gli eletti. La base democratica, grazie alla rete, ai social media, come sono i blog liberi, si amplia. La rete normalmente disperde e divide, nelle discussioni. Liquid Feedback, con il sistema appunto della conferma, dovrebbe superare queste empasse, tipiche del web e che si hanno nella comunicazione orale oltre le quindici persone. Certamente è un sistema di democrazia che taglia fasce della popolazione completamente analfabete rispetto all’uso di un pc, una rete, uno smart phone e simili tools.

Cambierà dunque la politica? Il ruolo dei partiti? La forma di partecipazione politica all’interno dei partiti? Forse questo è un inizio e probabilmente non un fuoco di paglia, che si spegnerà. Ne è la prova il suo uso ufficiale in partiti e parlamenti e non solo nei movimenti. 

 

Bibliografia:
Sven Becker, Liquid democracy, Web Platform Makes Professor Most Powerful Pirate, Spiegel on line
(http://www.spiegel.de/international/germany/liquid-democracy-web-platform-makes-professor-most-powerful-pirate-a-818683.html)
Paolo Locatelli, Il movimento a 5 stelle alla prova della democrazia liquida, Movimento 5 Stelle Bergamo
(http://www.bergamo5stelle.com/2012/08/30/78/)

 

(Pubblicato su Scienzainrete)

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