Cibo spazzatura: qualità scarsa ed emissioni alte

Il junk-food non ha solo un effetto negativo sulla salute, ma anche sull’ambiente. Una équipe di ricercatori francesi ha stimato l’impatto ecologico di 363 alimenti valutando anche il valore nutrizionale.

Quale effetto ha il cibo spazzatura sull’ambiente? Uno studio dell’Università di Marsiglia, pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrion and Dietetics 1, ha provato a rispondere a questa domanda, valutando l’impatto ecologico derivante dalla produzione di patatine, hamburger, preparati industriali e piatti pronti.

I ricercatori si erano posti come obiettivo quello di individuare una lista di cibi sostenibili in rapporto a prezzo di acquisto, qualità nutrizionale e impatto ambientale.

Dalla ricerca è emerso che la preparazione di cibo spazzatura e lo smaltimento degli scarti sono una fonte di emissioni da non sottovalutare, soprattutto per quanto riguarda i livelli di CO2 liberati.

“Il cibo spazzatura fa male non solo alla salute ma anche all’ambiente se ne si analizza l’impronta ambientale nelle sue diverse matrici. – spiega Luca Carra, direttore responsabile di Scienzainrete esperto di temi ambientali – Esistono infatti molti studi che hanno quantificato  l’impatto in termini di consumo idrico, o di gas serra, o di materiali di packaging, di cibi quali il tipico hamburger da fast food. Invariabilmente la prevalenza di carni lavorate e di prodotti come il ketchup o le patatine fritte rivelano un consumo di risorse non rinnovabili spropositato rispetto ad alimenti come frutta e verdura. C’è quindi un doppio beneficio nel riorientare in senso ambientale e salutogenico le scelte alimentari”.

Secondo la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) una dieta può essere definita sostenibile se racchiude in sé tre aspetti: convenienza, alto potere nutrizionale e basse ripercussioni sull’ambiente.2

Gli scienziati hanno dunque analizzato la correlazione tra qualità nutrizionale di un cibo, suo impatto ambientale e prezzo di vendita per ottenere un punteggio finale di sostenibilità.

Il campione utilizzato comprendeva un gruppo di 1.918 adulti sani (776 uomini e 1.142 donne), con un’età compresa tra i 18 e i 79 anni; per sette giorni è stata osservata la dieta dei partecipanti per stabilire su quali alimenti dei 1.314 individuati tra cibi e bevande, acqua compresa, porre la maggior attenzione. Il processo di selezione ha portato a 391 alimenti rappresentativi, poi divenuti 363 per esclusione di alimenti senza apporto di energia come l’acqua.

Il valore nutrizionale di ogni alimento è stato calcolato rapportando il contenuto di nutrienti a effetto positivo sulla salute (proteine, fibre, calcio, vitamina C e ferro) con quello dei nutrienti a effetto negativo (acidi grassi, zuccheri aggiunti e sodio).

La Greenext Service (società di consulenza ambientale) ha fornito tre indicatori di impatto ambientale in termini di emissioni di gas serra (espresse in grammi equivalenti di anidride carbonica), acidificazione dell’aria (espressa in grammi equivalenti di anidride solforosa) ed eutrofizzazione delle acque dolci (espressa in milligrammi equivalenti di ione fosfato).3 La produzione di gas serra, in particolare di CO2 (anidride carbonica), porta a un riscaldamento generale del pianeta che provoca importanti effetti come l’innalzamento dei mari per lo scioglimento dei ghiacci e la desertificazione di ampie aree per evaporazione dei bacini d’acqua. Le piogge acide si formano a causa dell’accumulo in atmosfera di SO2 (anidride solforosa) che a contatto con l’acqua forma H2SO4 (acido solforico) un acido forte dal potente effetto corrosivo. I fosfati hanno un’azione “nutritiva” per le alghe (e le piante in generale, infatti sono utilizzati in agricoltura per migliorare il raccolto): il loro accumulo nelle acque porta a una crescita eccessiva delle alghe con una conseguente proliferazione batterica e riduzione della concentrazione di ossigeno che a lungo termine determina la morte dei pesci e delle specie acquatiche presenti.

Infine, il prezzo di ogni alimento è stato ottenuto dal Kantar Worldpanel French, banca dati dei consumi delle famiglie francesi. 4

Dopo l’integrazione dei tre parametri, i ricercatori hanno classificato i 363 alimenti secondo un punteggio di sostenibilità che va da 0 (non sostenibile) a 3 (sostenibile). Carne, pesce e uova hanno ottenuto punteggio 0 e rappresentano il gruppo di alimenti con maggior impatto ecologico e in particolare la produzione di carne bovina è quella che inquina di più. Mentre cereali, frutta e verdura sono gli alimenti che presentano i valori più bassi per i tre indicatori di impatto ambientale, ottenendo 3 come punteggio finale, assieme a yogurt, latte, olio di semi e aceto.

Se confrontiamo una mela (140 grammi) con una bistecca bovina (100 grammi), le emissioni di CO2 liberate dalla produzione dalla prima si aggirano intorno ai 100 grammi con un costo di vendita di 3 euro al kilo, mentre per la seconda si raggiungono i 1587 grammi con un prezzo d’acquisto di circa 15 euro al kilo.

Dalla tabella si può osservare che gli alimenti più sani, ricchi in fibre e minerali, come frutta, verdura, legumi e farinacei, sono i meno inquinanti e costosi; mentre la produzione di carne, pesce e uova ha un effetto negativo sull’ambiente e porta a un aumento dei prezzi.

tabella_cibospazzatura_VM

Indicatori di impatto ambientale, qualità nutrizionale e costo riferiti a gruppi e sottogruppi alimentari

(Fonte: Journal of the Academy of Nutrion and Dietetics)

 

A questi due grandi gruppi alimentari si aggiunge il cibo spazzatura, ottenuto da processi a grande impatto ambientale, di scarsa qualità nutrizionale poiché ricco in grassi saturi, zuccheri raffinati e sodio.

Come rendere la tavola più sana e sostenibile? Cambiando le abitudini alimentari. In base ai dati è evidente come una dieta ricca in frutta, verdura, legumi e farinacei, possa contribuire a ridurre la produzione di cibo spazzatura e prodotti di origine animale con effetto positivo non solo sull’ambiente, ma anche su salute e portafoglio.

L’Università II di Napoli e l’Università della Tuscia in collaborazione con WWF ha analizzato l’impatto ambientale in termini di emissioni di CO2 e di consumo idrico dei principali alimenti della cucina italiana. Questi dati sono stati utilizzati per costruire “il carrello dello spesa”, uno strumento on-line che ha come obiettivo quello di informare e rendere più consapevoli i consumatori. Inserendo gli alimenti nel carrello è possibile ottenere l’impronta ambientale dei cibi acquistati in base al loro ciclo di produzione,  all’imballaggio utilizzato, alla quantità e tipologia di coltivazione. 5

Impronta ambientale di alcuni principali alimenti ottenuta con lo strumento on-line “il carrello della spesa”

Alimento Litri di acqua consumata Kg di CO2 eq emessi
Passata di pomodoro 206 1.5
Marmellate (barattolo 330g) 440 0.29
Olio d’oliva (bottiglia 1L) 13353 2.44
Carne bovina 7751 3.16
Carne di pollo/tacchino (conf. 500g) 1951 1
Affettati (confezione 1etto) 481 0.5
Pesce pescato (confezione 500g) 0 0.68
Pesce d’allevamento (conf. 500g) 0 0.96
Crostacei (confezione 1etto) 0 0.36
Salmone affumicato (conf. 1etto) 0 0.87
Molluschi (confezione 500g) 0 0.11
Pane (1Kg) 1390 0.99
Pasta (confezione 500g) 963 0.96
Riso (confezione 1Kg) 3440 0.52
Biscotti (confezione 250g) 687 0.58
Cioccolato (confezione 100g) 1730 0.42
Caffè (confezione 1Kg) 4738 1.43
Tè (confezione 20 filtri) 560 0.05
Pomodori (busta 500g) 100 0.07
Zucchine (busta 500g) 162 0.17
Patate (rete 500g) 145 0.13
Carote (busta 500g) 98 0.07
Insalata (busta 500g) 119 0.37
Legumi (busta 500g) 2028 0.39
Mele (busta 500g) 351 0.16
Pere (busta 500g) 351 0.16
Arance (rete 1Kg) 282 0.25
Mandarini (rete 500g) 376 0.25
Uva (busta 500g) 254 0.49
Albicocche (busta 500g) 601 0.16
Pesche (busta 500g) 601 0.16
Succo di frutta (cartone 750 mL) 661 0.36
Latte (bottiglia 1L) 1004 0.37
Uova (conf. plastica/cartone 6 uova) 1236 0.16
Burro (confezione 250g) 1388 0.84
Formaggi stagionati (vaschetta 250g) 1266 1.19
Parmigiano (vaschetta 200g) 1013 0.60
Stracchino (busta 250g) 796 0.49
Mozzarella (busta 125g) 398 0.13
Yogurt (conf. 2 barattoli 250mL) 316 0.09
Acqua (bottiglia 1.5L) 10 0.18
Vino (bottiglia 75 cl) 639 1.66
Birra (bottiglia 33 cl) 106 0.29

(Fonte: WWF, Università II di Napoli, Università della Tuscia)

 

Dalla tabella si può vedere che seguire la vera dieta mediterranea, aumentando il consumo di ortaggi, frutta, legumi e cereali, è un ottimo modo per stare in salute rispettando l’ambiente. Questo concetto è espresso in maniera molto semplice e immediata dalla doppia piramide alimentare sviluppata da Barilla Center for Food & Nutrition. 6

doppia piramide alimentare_VMIn conclusione, il consumo di risorse ambientali è il risultato di diversi fattori. La coltivazione intensiva dei campi per ottenere materie prime e l’allevamento di milioni di capi di bestiame sono una della principali cause.

Un esempio attuale è la produzione massiccia di Quinoa in Perù, per rispondere a mode alimentari, senza tener conto degli effetti devastanti sull’ambiente, come affrontato nell’articolo di Mara Ferrari “Quinoa. L’alimento perfetto, non sostenibile!”.

Infine, l’interesse per imballaggi riciclabili e prodotti a chilometro zero è ancora troppo basso, e questo contribuisce all’aumento di emissioni per produzione, smaltimento e trasporto.

FONTI

  1. Journal of the Academy of Nutrion and Dietetics. Identifying Sustainable Foods: The Relationship between Environmental Impact, Nutritional Quality, and Prices of Foods Representative of the French Diet. Gabriel Masset, PhD; Louis-Georges Soler, PhD; Florent Vieux, PhD; Nicole Darmon, Ph

http://www.andjrnl.org/article/S2212-2672(14)00110-5/fulltex

2. FAO – Food and Agriculture Organization of United Nations http://www.fao.org/home/en/

Food- based dietary guidelines

http://www.fao.org/nutrition/education/food-dietary-guidelines/background/sustainable-dietary-guidelines/en/

Sustainable food consumption and production

http://www.fao.org/ag/ags/sustainable-food-consumption-and-production/en

3. Greenext. Commitments & methods [in French]. 2012. Accessed November 12, 2012

4. Kantar Worldpanel. French household consumer panel. 2013. Accessed May 5, 2013 http://www.kantarworldpanel.com/global/Sectors

5. WWF for a living planet

L’impronta ambientale

http://www.improntawwf.it/

Il carrello della spesa

http://www.improntawwf.it/carrello/index.php#

La metodologia

http://www.improntawwf.it/carrello/pdf/materiali_e_metodi.pdf

6. Doppia piramide alimentare. Barilla Center for Food & Nutrition https://www.barillacfn.com/bcfn4you/la-doppia-piramide/

 

 

 

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