Dalle origini della vita ai rifugiati climatici. Le migrazioni Video intervista a Valerio Calzolaio

Il tema della migrazione è da tempo diventato centrale nella cronaca locale e internazionale, ma le informazioni che abbiamo e che riceviamo spesso ci impediscono di comprendere la complessità legata a questo fenomeno. Per osservare i fatti da altri punti di vista, bisogna conoscere, per quanto possibile, il quadro completo delle migrazioni, distaccandoci dalla realtà che viviamo quotidianamente per poter leggere la cronaca con conoscenze nuove.

Sono molte le persone che studiano questo tema e cercano di facilitarci in questo cambio di prospettiva. Uno studio delle migrazioni, non solo sociale, ma che parte dalla biologia, dalla paleontologia, dalla geologia e viene condizionata dalla storia e dai cambiamenti climatici, ci permette di porci delle domande diverse.

Valerio Calzolaio è saggista e giornalista, deputato per 4 legislature e sottosegretario al Ministero dell’Ambiente dal 1996 al 2001. Per anni ha lavorato come consulente per l’ONU. Autore, fra le varie opere, di “Ecoprofughi” (Nda, 2010), “Libertà di migrare” (Einaudi, Torino 2016) e “La specie meticcia. Introduzione multidisciplinare a una teoria scientifica del migrare” (People, Gallarate 2019), nei suoi saggi Calzolaio interpreta la migrazione in modo multidisciplinare, partendo da molto lontano, sin dalle origini della vita sulla Terra, per arrivare alle migrazioni presenti e future.

Ma se da un lato migrare è parte della vita stessa, dall’altro bisogna poter contestualizzare il periodo in cui si vive: diventa quindi difficile assimilare del tutto le migrazioni dei nostri antenati e delle altre forme viventi a quelle che avvengono oggi. Sebbene le cause delle migrazioni forzate siano principalmente le stesse, clima e conflitti, nel caso del clima non si parla più di cambiamenti esclusivamente naturali.

“Se noi ci pizzichiamo il braccio e nel farlo ci facciamo del male, è una nostra libera scelta. Se nel farlo, però, le conseguenze ricadono sul nostro vicino di casa, ed è lui a soffrire, allora è il momento di fermarsi e pensare”. Con questo esempio, Calzolaio riassume in modo chiaro quello che sta succedendo: benché i cambiamenti climatici siano sempre esistiti, per la prima volta questi sono direttamente collegati alle attività antropiche. Li stiamo causando proprio noi: un noi che non sottende l’umanità intera ma che rappresenta solo alcuni Paesi della Terra che, per anni, hanno emesso gas serra condizionando il clima. Ed è qui che entra in gioco il vicino nominato da Calzolaio. Sono altri popoli a subire le peggiori conseguenze di queste azioni (per ora), conseguenze che li portano sempre più spesso a dover lasciare la loro casa e a incamminarsi in un viaggio incerto: sono loro i rifugiati climatici. Le stime parlano chiaro: coloro che fuggono dal proprio paese per motivi legati al cambiamento climatico sono di gran lunga più numerosi di quelli che scappano da conflitti e persecuzioni.

Per capire meglio questo nostro presente, Calzolaio parte dal passato sino ad arrivare ai giorni nostri e a proiettarci nel futuro che – se non cambiamo – ci aspetta.


Fonti

“Libertà di migrare. Perché ci spostiamo da sempre e va bene così”, 2016, Pievani T. E Calzolaio V. 

“Ecoprofughi. Migrazioni forzate di ieri, di oggi e di domani”, 2016, Calzolaio V.

“La specie meticcia. Introduzione multidisciplinare a una teoria scientifica del migrare”, 2019, Calzolaio V.

https://ilbolive.unipd.it/it/news/rinviata-cop26-sul-clima-cambiamenti-migrazioni


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