Grow The Planet: una startup tra reale e virtuale

Fare in modo che chiunque possa realizzare il proprio orto privato è la missione di Leonardo Piras e Gianni Gaggiani, gli startupper fiorentini  che hanno trasformato la loro passione per l’ambiente in una scommessa imprenditoriale.

Hanno vinto l’edizione 2011 del TechCrunch Disrupt di San Francisco, la competizione più importante a livello globale dell’universo start up – la nuova forma di imprenditoria a cui tutti guardano come una delle speranze per uscire in tempi brevi dalla crisi economicaI fondatori di Grow the planet sono riusciti a conquistare l’attenzione dei media e del mondo social, coniugando l’anima virtuale della rete e la vocazione ai temi di sostenibilità.

Cos’è GrowThePlanet

Si tratta di un social media che è anche una app per dispositivi mobili. Con un sistema di geolocalizzazione si possono acquistare prodotti della terra su ‘filiere a km zero’. Ma non si rimane solo nel proprio orticello, con Grow ThePlanet. Questa startup vuole infatti realizzare una rete globale per potersi parlare e scambiare informazioni da un continente all’altro, in modo da incontrare altri contadini 2.0 o potenziali clienti dei propri ortaggi, rispettando i criteri dell’economia sostenibile.

La nuova azienda ha un forte DNA tecnologico, ma valori e “posizionamento di marca” – come si dice in gergo – legati alla vita quotidiana di tutti.  “L’intenzione era proprio quella di riunire la tradizione antica, se vogliamo millenaria, della coltivazione con le tecniche innovative che permettono di essere produttivi anche in città, utilizzando strumenti moderni come i social e i device mobili: reale e virtuale, insomma” – spiega Leonardo Piras.

Prossima tappa: Italia

Dopo la vittoria di TechCrunch, GrowThePlanet si è fatta strada anche in altri appuntamenti italiani, Fa’ la cosa giusta a Milano, ad esempio, mentre i prossimi appuntamenti previsti sono Slow food, Terra Madre. Anche se GrowThePlanet ha per sua natura una vocazione internazionale, Piras e Gaggiani puntano anche allo scenario locale – “Qualcosa sta  cambiando anche qui, soprattutto a livello europeo. Ci sono creatività e talenti per eccellere che hanno solo bisogno di spazi per presentare le proprie idee

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